Oli usati: l'Italia è un eccellenza

L'operato del COOU ha portato oggi ad un riciclo del 98% dei rifiuti raccolti. La raccolta degli Oli usati: un'eccellenza dell'economia circolare italiana.  La filiera nazionale della raccolta degli oli usati è uno dei settori più potenti nel nostro Paese, senza sentire la necessità di copiare modelli di economia circolare estera per dare i suoi frutti, tanto da riuscire a trasformare la gestione di un rifiuto in una delle Eccellenze uniche in Europa.Dietro a tutto questo vi è un ente che opera dal 1982 sul campo ed è riuscito, insieme a numerose imprese a lui aderite, a trasformare la raccolta in un modello sostenibile.

Basta guardare la statistica: siamo vicini al 100% del potenziale raccoglibile e attualmente ricicliamo con la rigenerazione il 98% della quantità raccolta.E' il COOU (Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati), il primo ente nazionale ambientale che si dedica alla raccolta differenziata, che in una decina di anni ha avviato la raccolta e il riciclo di diverse tipologie di rifiuti, facendo progressi sempre più importanti e segnando traguardi di non poco conto.A mostrare l'eccellenza italiana bastano i dati del 2015, anno in cui l'intera quantità di oli usati raccolta, è stata inviata a rigenerazione, ottenendo più di 100 tonnellate di basi rigenerate e oltre 40 mila tonnellate tra gasoli e bitumi.Ciò ha significato per il nostro Paese, essere riuscito a risparmiare più di 50 milioni di euro sulle importazioni di greggio evitando la produzione di oli base da materia prima vergine.Non solo, anche dal punto di vista ambientale vi sono state 35 mila tonnellate emissioni in meno di CO2eq, con un risparmio di oltre 400 mila m3 di acqua, 200 di risorse naturali, minerali e fossili, e più di 600 ettari di terreno.